Il content marketing è un approccio di marketing online che si basa sulla creazione di contenuti originali. L’obbiettivo principale di questa tipo di strategia è di attirare potenziali clienti sul vostro sito web o social network, per aumentare le conversioni del vostro business. La pandemia ha accelerato il processo di diffusione di questo tipo di strategia, portando grandi a piccole aziende a dirottare il loro business quasi totalmente online.
Ma dove partire per creare una strategia di content marketing efficace? Partiamo col dire che non esiste nessuna “formula magica”, ogni tipo d’azienda ha bisogno di una propria strategia di marketing che sia studiata su misura per lei.
In questo articolo vi sveleremo i 5 pilastri da cui partire per iniziare a creare una campagna di content marketing che possa dare il giusto valore al vostro business. Mettetevi comodi e segnatevi questi preziosi consiglio offerti dalla Telligweb Agency.
Content marketing, 5 capi saldi da cui partire
IDENTITÀ, ovvero chi siete. Se qualcuno vi fermasse oggi e vi chiedesse di descrivere in 2 parole il vostro business sareste in grado di rispondere senza nessuna esitazione? Che tu sia una start up, un’impresa familiare o un esercizio commerciale, che tu sia un professionista o un free lance, la risposta dovrebbe essere semplice. Ma funziona? Il primo fondamentale punto è questo: identità. Il tuo prodotto/servizio si distingue da quello dei tuoi competitor perché a realizzarlo sul mercato sei proprio tu. E l’identità della tua impresa che crea valore aggiunto e fa la differenza. La comunicazione in questo senso è uno strumento
STAKEHOLDER: a chi scegliamo di rivolgerci quando comunichiamo? Affinché la nostra strategia di comunicazione sia vincente e si traduca in intenzioni d’acquisto e obiettivi realizzati dobbiamo riconoscere chi sono gli interlocutori principali cui vogliamo rivolgerci. In che modo? Il primo passo è individuare una buyer personas, ovvero una tipologia di cliente ideale che posso fare al caso del tuo business.
PRODOTTO: un ulteriore approfondimento deve riguardare le caratteristiche distintive del nostro servizio/prodotto. Che cosa lo distingue dalla concorrenza? Ecco una serie di caratteristiche che permettono di catalogare prodotti e servizi.
- Servizi:
- Tangibilità: il nostro è un servizio fisico e quindi un’attività tangibile o no?
- Tempistiche: l’erogazione del nostro servizio o in che tempi di acquisto avviene? Simultaneamente o in maniera asincrona (pensiamo alle differenze in questo senso tra una location fisica e un e-commerce).
- L’eterogeneità: mentre un prodotto può essere standardizzato, un servizio non sarà mai totalmente identico ad un altro.
- Prodotto
- Ampiezza – quanto è esteso il nostro portafogli prodotto? O meglio: su quante categorie di prodotto si base la nostra azienda? Pensiamo di essere un negozio di abbigliamento alla ricerca di nuovi clienti: su quante tipologie di prodotti vogliamo orientare la vendita? (borse, scarpe, accessori, abiti). Potremmo anche essere un’azienda monoprodotto, l’importante è definire il perimetro della nostra ampiezza. Potremmo riassumere questo punto nel concetto di “linea di prodotto”
- Estensione della linea di prodotto – Quante marche della stessa linea?
- Tempistiche – il nostro è un prodotto che viene consegnato nel momento in cui viene acquistato o no? (Ad esempio: siamo un retailer o un e-commerce? Siamo entrambi?
- CORPORATE BRANDING: nella gestione strategica dell’impresa le decisione relative al branding sono strettamente correlate alle opportunità di crescita. la creazione del valore della marca (cioè di noi) passa attraverso un insieme ben studiato di tutti quegli elementi che ci aprono le porte del nostro comunicare. E allora:
- Naming e lettering
- Logo & Visual
- Slogan|Claim
- Packaging
- CANALI: non esiste un piano di comunicazione univoco e valido per tutte le piattaforme digitali di cui un’azienda ad oggi deve necessariamente servirsi. La presenza sul mercato di riferimento passa necessariamente attraverso l’ecosistema digitale che è sempre più multimediale: sito, social, strumenti interattivi, stampa e visual tradizionali: tutto convive ma resta separato come le stanze comunicanti di un appartamento le cui porte si aprono solo quando si deve. Non si può rinunciare, oggi, ad una strategia di comunicazione che crei un flusso integrato tra piattaforme, ma di certo si può scegliere su quali puntare.
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